Post Originale Studio Vassura

Bifosfonati e Implantologia | Dentista Lodi Zelo

I bifosfonati sono farmaci largamente impiegati per trattare alcune condizioni che colpiscono la salute delle ossa. In particolare, vengono prescritti per prevenire e rallentare la perdita di massa ossea in pazienti affetti da osteoporosi, una condizione che rende le ossa fragili e più suscettibili a fratture. Sono inoltre utilizzati in pazienti con metastasi ossee da tumori solidi, come il carcinoma della mammella o della prostata, per prevenire complicanze ossee associate a queste condizioni. Questi farmaci aiutano a mantenere la densità ossea, riducendo il rischio di fratture e migliorando la qualità della vita dei pazienti con queste patologie (Ministero della Salute, 2022).

Tuttavia, l’uso dei bifosfonati non è privo di effetti collaterali. Oltre ai benefici, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi, soprattutto in ambito odontoiatrico, dove questi farmaci possono influire sui trattamenti dentali che coinvolgono l’osso mascellare e mandibolare. Il loro utilizzo richiede dunque attenzione e una gestione accurata in odontoiatria, specialmente nei pazienti che stanno valutando interventi chirurgici come l’inserimento di impianti dentali.

Studi e linee guida delle principali società scientifiche in campo odontoiatrico e ortopedico indicano che i pazienti in trattamento con bifosfonati devono essere attentamente monitorati e informati sui potenziali rischi in caso di interventi chirurgici sul cavo orale (American Dental Association, 2023; Linee guida del Ministero della Salute, 2022). Per questi pazienti, la collaborazione tra medico, dentista e specialista diventa fondamentale per garantire un approccio sicuro e personalizzato.

Come funzionano i bifosfonati

I bifosfonati agiscono principalmente bloccando l’attività delle cellule responsabili della distruzione dell’osso, chiamate osteoclasti. Questo processo è essenziale per mantenere un equilibrio tra la formazione e la distruzione dell’osso, ma nei casi di osteoporosi o altre patologie ossee, questo equilibrio si perde, portando a un indebolimento della struttura ossea. I bifosfonati, quindi, aiutano a ripristinare questo bilanciamento, riducendo il riassorbimento osseo e contribuendo a mantenere le ossa più forti e resistenti (American Society for Bone and Mineral Research, 2023).

Un effetto chiave dei bifosfonati è proprio la loro capacità di legarsi alla matrice ossea. Una volta incorporati nell’osso, i farmaci restano attivi per periodi di tempo molto lunghi, esercitando la loro azione anche dopo la sospensione del trattamento. Questo aspetto, se da un lato rappresenta un vantaggio per il rafforzamento osseo, dall’altro può comportare delle limitazioni per alcuni trattamenti odontoiatrici. In particolare, la presenza prolungata di bifosfonati può ostacolare la naturale capacità dell’osso di rimodellarsi, con possibili implicazioni in caso di interventi chirurgici come gli impianti dentali (Ministero della Salute, 2022).

È importante sapere che i bifosfonati non agiscono allo stesso modo su tutti i pazienti. Fattori come la durata del trattamento, il tipo di farmaco e la via di somministrazione (orale o endovenosa) influenzano l’efficacia e i potenziali effetti collaterali. Ad esempio, i bifosfonati somministrati per via endovenosa tendono a rimanere attivi nell’osso per periodi più lunghi rispetto a quelli assunti per via orale, aumentando di conseguenza il rischio di complicanze nei trattamenti odontoiatrici (American Dental Association, 2023).

Perché i bifosfonati rappresentano un rischio per l’implantologia

L’uso dei bifosfonati può presentare rischi specifici per i pazienti che devono affrontare un intervento di implantologia dentale. Questo farmaco, infatti, può interferire con il processo di guarigione ossea, essenziale per l’integrazione degli impianti. Gli impianti dentali richiedono che l’osso circostante sia in grado di adattarsi e legarsi saldamente alla nuova struttura, processo noto come “osteointegrazione“. Tuttavia, poiché i bifosfonati riducono il riassorbimento osseo bloccando l’azione degli osteoclasti, la capacità dell’osso di rigenerarsi e adattarsi può risultare compromessa (International Journal of Oral and Maxillofacial Implants, 2023).

Uno dei principali rischi associati ai bifosfonati in odontoiatria è l’osteonecrosi della mandibola (ONJ), una condizione grave in cui l’osso della mandibola o della mascella non guarisce correttamente, con la conseguente esposizione dell’osso stesso. Questa complicanza, anche se rara, è più comune nei pazienti che assumono bifosfonati per via endovenosa rispetto a quelli che li assumono per via orale, e può manifestarsi spontaneamente o in seguito a interventi chirurgici come le estrazioni dentali e, appunto, l’inserimento di impianti (American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons, 2023).

Studi recenti hanno dimostrato che i pazienti in terapia con bifosfonati endovenosi hanno un rischio significativamente più alto di sviluppare ONJ rispetto a quelli che assumono il farmaco per via orale. Tuttavia, anche per questi ultimi, il rischio non può essere escluso, e per questo motivo è fondamentale un’attenta valutazione prima di procedere con l’intervento. Il dentista, in collaborazione con il medico curante, dovrebbe considerare la possibilità di sospendere il trattamento con bifosfonati, ove possibile e sicuro, per ridurre il rischio di complicanze (Linee guida del Ministero della Salute, 2022).

Osteonecrosi della mandibola: cos’è e come si manifesta

L’osteonecrosi della mandibola (ONJ) è una condizione in cui l’osso della mandibola o della mascella non guarisce correttamente, portando a una progressiva esposizione e necrosi dell’osso stesso. Si tratta di una complicanza seria e potenzialmente dolorosa che può insorgere nei pazienti che assumono bifosfonati, soprattutto se sottoposti a interventi chirurgici nel cavo orale. L’ONJ si manifesta più frequentemente nei pazienti che hanno ricevuto bifosfonati per via endovenosa rispetto a quelli che li assumono per via orale, poiché la somministrazione endovenosa determina una maggiore concentrazione del farmaco nell’osso (American Dental Association, 2023).

I sintomi dell’osteonecrosi della mandibola includono dolore persistente nella zona colpita, gonfiore, infezione dei tessuti molli, esposizione dell’osso e, in casi avanzati, difficoltà a parlare o masticare. La diagnosi di ONJ si basa su una combinazione di esame clinico e imaging radiologico. Tuttavia, per evitare il rischio di ONJ, è fondamentale una prevenzione adeguata e una gestione attenta dei pazienti in trattamento con bifosfonati, specialmente se questi necessitano di interventi come estrazioni o implantologia (International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, 2023).

Per prevenire l’insorgenza dell’ONJ, le linee guida raccomandano di ridurre al minimo i trattamenti chirurgici nei pazienti che assumono bifosfonati. Nel caso in cui l’intervento fosse indispensabile, è consigliabile adottare misure preventive come antibiotici profilattici e il coinvolgimento di specialisti per garantire un trattamento sicuro ed efficace (Linee guida del Ministero della Salute, 2022).

Fattori di rischio per l’osteonecrosi associata ai bifosfonati

Il rischio di sviluppare l’osteonecrosi della mandibola (ONJ) in pazienti che assumono bifosfonati non è uguale per tutti. Esistono infatti alcuni fattori che possono aumentare la probabilità di questa complicanza. Tra i fattori principali troviamo la durata del trattamento, la tipologia di bifosfonati utilizzati e la via di somministrazione. È stato osservato che il rischio di ONJ aumenta significativamente in pazienti sottoposti a trattamenti prolungati, soprattutto con bifosfonati somministrati per via endovenosa, che tendono a rimanere attivi più a lungo nell’osso rispetto a quelli assunti per via orale (American Society for Bone and Mineral Research, 2023).

Anche il tipo di patologia trattata con i bifosfonati influisce sul rischio. I pazienti oncologici, che spesso ricevono dosi più elevate di bifosfonati per via endovenosa, mostrano un rischio aumentato di ONJ rispetto ai pazienti con osteoporosi. Inoltre, interventi odontoiatrici invasivi, come estrazioni o posizionamento di impianti dentali, rappresentano un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di ONJ, soprattutto nei pazienti che assumono bifosfonati (American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons, 2023).

Altri fattori di rischio includono l’età avanzata, il fumo e la presenza di patologie sistemiche come il diabete, che possono compromettere la capacità di guarigione dell’osso e aumentare il rischio di complicanze. Prima di procedere con qualsiasi trattamento odontoiatrico invasivo, è quindi importante che il dentista prenda in considerazione tutti questi fattori di rischio e collabori strettamente con il medico curante del paziente per una gestione ottimale (Linee guida del Ministero della Salute, 2022).

Implantologia e bifosfonati: cosa considerare prima dell’intervento

Prima di sottoporsi a un intervento di implantologia, i pazienti in terapia con bifosfonati dovrebbero seguire un iter di valutazione dettagliato per ridurre al minimo i rischi di complicanze come l’osteonecrosi della mandibola (ONJ). Il primo passo è un colloquio approfondito con il dentista, durante il quale verranno raccolte informazioni sulla durata del trattamento con bifosfonati, la dose e la via di somministrazione del farmaco. In molti casi, soprattutto nei pazienti a rischio elevato, può essere indicata una consulenza specialistica, coinvolgendo anche il medico che ha prescritto i bifosfonati (American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons, 2023).

Alcuni esperti suggeriscono che, nei casi di pazienti con necessità di un intervento chirurgico dentale, si possa valutare una sospensione temporanea del trattamento con bifosfonati. Tuttavia, la decisione di interrompere la terapia deve essere sempre presa con cautela e solo in seguito a una valutazione medica approfondita, poiché una sospensione può comportare rischi per la salute delle ossa del paziente. Ogni caso richiede una gestione personalizzata, tenendo conto delle specifiche esigenze del paziente e dei potenziali benefici e rischi dell’intervento (Journal of Oral Implantology, 2023).

Una preparazione ottimale all’intervento può includere anche misure preventive come il miglioramento dell’igiene orale e l’uso di antibiotici profilattici per ridurre il rischio di infezioni. Questi accorgimenti sono essenziali per promuovere una guarigione sicura e ridurre al minimo le complicanze postoperatorie, contribuendo a un risultato più sicuro e duraturo dell’intervento di implantologia (Linee guida del Ministero della Salute, 2022).

Alternative e precauzioni per pazienti trattati con bifosfonati

Per i pazienti in terapia con bifosfonati che presentano un elevato rischio di complicanze, esistono alternative agli impianti dentali da considerare. In alcuni casi, protesi parziali rimovibili o ponti dentali possono rappresentare soluzioni sicure e meno invasive rispetto agli impianti. Queste opzioni permettono comunque di ripristinare la funzionalità e l’estetica del sorriso senza la necessità di un intervento chirurgico sull’osso, riducendo così il rischio di osteonecrosi della mandibola (ONJ) (American Dental Association, 2023).

Oltre a valutare alternative agli impianti, esistono alcune precauzioni che possono aiutare a ridurre i rischi per i pazienti che necessitano di trattamenti dentali complessi. Ad esempio, una profilassi antibiotica prima di interventi chirurgici può aiutare a prevenire infezioni e favorire una guarigione più sicura. Inoltre, migliorare l’igiene orale quotidiana e monitorare regolarmente la salute del cavo orale sono pratiche fondamentali per prevenire complicanze. Il dentista, inoltre, dovrebbe adottare un approccio conservativo, cercando di evitare interventi invasivi laddove possibile (International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, 2023).

Queste precauzioni e alternative, unite a una stretta collaborazione tra il dentista e il medico curante del paziente, rappresentano una strategia efficace per garantire un trattamento sicuro e personalizzato. In ogni caso, la scelta della soluzione migliore deve tenere conto delle esigenze specifiche del paziente, ponendo sempre al primo posto la sicurezza e la prevenzione di eventuali complicanze (Linee guida del Ministero della Salute, 2022).

Conclusione

In conclusione, i bifosfonati sono farmaci preziosi per la gestione di patologie ossee come l’osteoporosi e le metastasi ossee, ma richiedono particolare attenzione in ambito odontoiatrico, soprattutto in caso di interventi come l’implantologia. Essere informati sui potenziali rischi e sulle alternative disponibili è fondamentale per garantire una gestione sicura e consapevole della propria salute orale.

Per i pazienti in terapia con bifosfonati, una comunicazione aperta con il tuo dentista di fiducia e il medico curante è essenziale per prevenire complicanze come l’osteonecrosi della mandibola. Ogni caso è unico e richiede una valutazione personalizzata, con un focus sulla sicurezza e sull’efficacia dei trattamenti proposti.

Se non hai ancora un dentista di fiducia, puoi prenotare una prima visita presso il nostro Studio. Puoi effettuare la tua prenotazione online oppure chiamando il numero 0290669273. Cercheremo di affrontare insieme il problema dei bifosfonati e di indirizzarti verso la soluzione più efficace.

Nel nostro studio adottiamo anche modalità di sorveglianza domiciliare sia per adulti che per bambini mediante strumenti di videoconsulto a distanza e di intelligenza artificiale.

Bifosfonati in odontoiatria | Studio Vassura | Dentista Lodi Zelo
Direttore Sanitario Dott. Gabriele Vassura | Albo Odontoiatri Lodi n. 63

Prenota un consulto nel nostro Studio

Ultimi articoli

Amelogenesi imperfetta | Dentista Lodi Zelo

L'amelogenesi imperfetta è una rara condizione genetica che compromette la formazione dello smalto dentale, causando fragilità, scolorimento e sensibilità dentale. Questo articolo esplora le cause genetiche della condizione, i sintomi clinici e le diverse tipologie di amelogenesi imperfetta. Inoltre, vengono discussi i trattamenti disponibili, dalle faccette alle corone dentali, che possono migliorare l’aspetto e la funzionalità dei denti. Infine, vengono forniti consigli pratici per una cura quotidiana adeguata, con l'obiettivo di aiutare i pazienti a gestire meglio la condizione e a preservare la salute dentale.

Fluorosi Dentale | Dentista Lodi Zelo

La fluorosi dentale è un’alterazione estetica dello smalto causata da un’assunzione eccessiva di fluoro durante lo sviluppo dei denti. Sebbene non comprometta la salute, può causare macchie bianche o marroni, influendo sull’aspetto del sorriso. Questo articolo spiega cos’è la fluorosi, il ruolo essenziale del fluoro nella salute dentale, le principali cause della fluorosi, i sintomi e i metodi diagnostici. Inoltre, esplora come prevenire la fluorosi nei bambini e le opzioni di trattamento disponibili per migliorare l’estetica dentale, offrendo consigli pratici per mantenere un sorriso sano e luminoso.

OSAS o Apnea ostruttiva nel sonno | Dentista Lodi Zelo

Le apnee ostruttive del sonno (OSAS) sono un disturbo sempre più riconosciuto per la sua diffusione e i suoi rischi per la salute. Questo articolo approfondisce i motivi per cui si parla tanto di OSAS, i dati epidemiologici in Italia e nel mondo, i sintomi e le cause principali. Esplora inoltre i trattamenti disponibili, dal dispositivo CPAP ai dispositivi orali, e il ruolo fondamentale del dentista nella gestione delle OSAS. Infine, vengono forniti consigli pratici per migliorare la qualità del sonno e affrontare questo disturbo in modo completo.

Alveolite secca | Dentista Lodi Zelo

L’alveolite secca è una complicanza dolorosa e comune dopo un’estrazione dentale. Con una cura attenta e seguendo le istruzioni del dentista, è possibile alleviare il dolore e prevenire ulteriori problemi. Se hai subito un’estrazione dentale e noti sintomi come dolore intenso o un sapore sgradevole in bocca, contatta il tuo dentista per una valutazione tempestiva e il trattamento adeguato.

Xerostomia o bocca secca | Dentista Lodi Zelo

La xerostomia o bocca secca è una condizione comune ma trattabile. Una gestione efficace dei sintomi e delle cause può migliorare significativamente la qualità della vita e prevenire complicazioni dentali. Se hai sintomi di secchezza delle fauci, è fondamentale consultare il tuo dentista per ricevere una diagnosi accurata e le cure adeguate.

Indice di placca | Dentista Lodi Zelo

L'indice di placca è uno strumento essenziale per monitorare la tua igiene orale e mantenere una bocca sana. Con una corretta cura quotidiana e visite regolari dal dentista, puoi mantenere basso il livello di placca, prevenendo carie e malattie gengivali. Se hai dubbi su come migliorare le tue abitudini di igiene orale, non esitare a rivolgerti al tuo dentista per ricevere consigli personalizzati.

Must read

Ortodonzia digitale | Dentista Lodi Zelo

L'ortodonzia digitale è la tecnica più moderna per fare...

Patient Journey | Dentista Lodi Zelo

Il Patient Journey è il percorso che un paziente...

Leggi anche...CONSIGLIATO
Articoli dei Dottori

PRENOTA ONLINE
APRI WHATSAPP
Hai bisogno di aiuto?
Ciao,
io sono Michela, mi occupo della segreteria di Dental Care.

Come posso aiutarti?

Clicca "Apri whatsapp" e parliamone sull'app!