Molte persone non sono soddisfatte del colore dei denti e, in generale, tutti preferiscono denti bianchi rispetto a qualsiasi altra sfumatura di colore. Alcuni studi in letteratura indicano addirittura che in presenza di denti molto bianchi, gli altri difetti dei denti, come la forma, la posizione e l’asimmetria non vengono percepiti dall’occhio comune.
Per questo motivo, sempre più di frequente, i pazienti che si rivolgono al dentista chiedono informazioni sullo sbiancamento dentale, sulle modalità con cui può essere eseguito, sugli eventuali effetti collaterali, ecc.
Questo articolo è rivolto principalmente ai pazienti del nostro studio ed ha lo scopo di fornire tutte le informazioni necessarie per comprendere da dove nascono eventuali problemi nella colorazione dei denti e come affrontarli correttamente.
Il nostro obiettivo è di evitare che nel paziente si creino false aspettative sullo sbiancamento dentale e quindi pensi di ricorrere a questa procedura in modo inappropriato.
Il colore naturale dei nostri denti
Cominciamo con il dire che, se parliamo di colore dei denti, non stiamo affrontando una questione sempre e solo estetica.
Infatti, quando in punto di osservazione è quello della persona comune e questa non è soddisfatta, quasi sempre accade perchè il colore dello smalto non è soggettivamente gradevole sul piano estetico: non valorizza il suo sorriso e quindi la percezione che ha del proprio aspetto fisico è ridotta.
Questo è del tutto legittimo da parte del paziente, ma è utile anche conoscere il punto di vista del dentista.
Il dentista, dal canto suo, quando guarda il colore dei denti di un paziente, per prima cosa analizza le ragioni per cui sono scuri o di aspetto poco gradevole.
Il colore dei denti può dipendere da molti fattori diversi e le cause naturali (costituzionali) sono quelle più facili da identificare. Nei casi più semplici il colore di un dente o di un insieme di denti è determinato naturalmente dal tipo di smalto.
Alcune persone hanno naturalmente uno smalto più chiaro, altre più scuro. Anche le sfumature di giallo o di marrone di alcuni individui possono essere del tutto naturali.
Per esempio è osservazione comune che i denti da latte sono più bianchi dei denti permanenti, oppure i canini hanno una colorazione più giallastra degli incisivi, anche nello stesso soggetto.
Quando il colore dei denti, per quanto sgradevole dal punto di vista estetico, è determinato dalla composizione congenita di uno smalto sano, dal punto di vista odontoiatrico puro non è necessario intervenire. In questi casi il dentista non si preoccupa della salute del paziente e non propone trattamenti specifici.
Diverso è il caso di un sorriso antiestetico che impatti sulla dimensione relazionale della vita del paziente, sulla sua percezione di sè e, nei casi più complicati, sulla propria autostima. In questi casi esistono ragioni mediche (e sociali) per intervenire che guardano alla salute del paziente da una prospettiva globale e più estesa che tenga conto anche delle sue dinamiche psicologiche.
Alterazioni del colore dovute a malattie della bocca
Quando il colore dei denti è alterato, nella maggior parte dei casi, questo è dovuto a cause esterne: malattie, assunzione di farmaci, comportamenti errati.
Tra le malattie della bocca ricordiamo soprattutto la carie, le fratture e la malattia parodontale dovuta a presenza di tartaro.
In questi casi il problema da risolvere non è il colore di per sé ma la sua causa. Una volta risolta la causa si potrà anche risolvere il problema relativo al colore dei denti.
Per esempio un dente cariato può assumere una colorazione scura e questa sarà particolarmente evidente sui denti anteriori perchè vengono esposti durante il sorriso. In questo caso lo sbiancamento non è né indicato né efficace. Prima si provvede ad effettuare una otturazione estetica (per esempio) e poi si valuterà il colore del dente.
Allo stesso modo un dente fratturato, prima di pensare ad uno sbiancamento, deve essere ricostruito mediante composito, faccette o corone. Durante questa terapia si potrà anche ripristinare il colore dei denti più corretto.
Un caso particolare è quello dei denti storti. Quando i denti sono storti il loro colore può essere alterato dal modo in cui riflettono la luce o si fanno ombra l’un con l’altro. Spesso accade dunque che i denti storti sembrino semplicemente più scuri ma in realtà non lo siano. Anche perchè il paziente tende a confondere l’inestetismo della malocclusione con il colore dei singoli denti. In questi casi il trattamento corretto è rappresentato prima dall’allineamento dentale e poi da una verifica del colore dei denti.
Casi più rari di alterazione del colore dei denti sono da ricondurre ad una malattia chiamata Amelogenesi Imperfetta. E’ una malattia dello sviluppo che colpisce sia la struttura che l’aspetto dello smalto di tutti o quasi tutti i denti e che si può associare ad altre alterazioni biochimiche o morfologiche in altre parti del corpo. Lo smalto può essere ipoplasico e/o ipomineralizzato e i denti colpiti sono sensibili e possono scolorirsi o persino rompersi.
Alterazioni del colore dovute ad assunzione di farmaci
I farmaci che producono alterazione di colore dei denti, sono quelli che interferiscono con l’odontogenesi, anche perchè in grado di alterare la trasparenza della dentina (il tessuto interno del dente).
Tra questi, il fluoro, le tetracicline e la ciprofloxacina sono responsabili della maggior parte dei casi.
- Il fluoro viene normalmente somministrato ai bambini dalla nascita fino ai 6-8 anni di età (il periodo critico per la dentizione) come supplementazione orale per rinforzare lo smalto dei denti e prevenire la carie. In caso di sovradosaggio, può provocare una ipomineralizzazione permanente dello smalto (fluorosi) che, nella forma più lieve, si manifesta con la comparsa di piccole macchie bianche, quasi impercettibili localizzate prevalentemente sulle cuspidi e sulle superfici anteriori degli incisivi. Più raramente, nelle forme moderate/gravi, causa la comparsa di aree estese dall’aspetto bianco opaco, di macchie brune e avvallamenti dello smalto che interessano la maggior parte della superficie del dente.
- Le tetracicline, se somministrate durante lo sviluppo del dente, si legano in modo irreversibile alla dentina determinando una colorazione che va dal giallo-marrone al grigio. Dal momento che lo sviluppo dei denti avviene durante la vita intrauterina e si completa nei primi otto anni di vita, l’uso delle tetracicline è controindicato durante la gravidanza e nell’infanzia. Alla minociclina è stata attribuita la comparsa di alterazioni del colore anche nei denti dell’adulto [3-6% dei pazienti che assumono il farmaco per lunghi periodi (ad esempio per il trattamento dell’acne) ad un dosaggio superiore a 100 mg/die]. I denti possono assumere una colorazione grigio/verde o grigio/blu. La comparsa della colorazione varia da 1 mese a diversi anni dopo l’inizio del trattamento.
- Tra i fluorochinoloni, la ciprofloxacina è stata associata alla comparsa di una colorazione verdognola permanente.
I pazienti tendono ad attribuire all’assunzione di farmaci il colore dei denti indesiderato molto più spesso di quanto sia corretto fare.
Alterazione del colore dei denti da comportamenti errati
Dobbiamo riconoscere che nella maggior parte dei casi, il colore dei denti scuro o giallo è determinato da colpe nostre.
Almeno tre sono i comportamenti errati che possono alterare il colore dei denti (quasi sempre in modo reversibile):
- la scarsa igiene orale;
- i regimi alimentari scorretti;
- le abitudini voluttuarie.
La scarsa igiene orale permette alla placca batteria ed al tartaro di depositarsi sulla superficie dello smalto. Il tartaro, in particolare, ha un colore che varia dal giallo tenue al grigio scuro (quando non francamente nero). Nelle fasi iniziali è facilmente riconoscibile vicino all’attacco della gengiva. Nei casi più trascurati arriva anche a ricoprire tutta la superficie dei denti.
La scarsa Igiene orale è anche un amplificatore di tutti i danni causati dalla eventuale compresenza di abitudini alimentari o voluttuarie errate.
Tra i regimi alimentari più deleteri per i denti sono quelli a prevalente componente glucidica. Gli zuccheri contenuti in alimenti e bevande sono una delle matrici più importanti della placca e del tartaro.
Altri alimenti che possono compromettere il colore dei denti sono quelli che contengono sostanze pigmentanti. Facciamo un elenco sommario: caffè, the, vino rosso, salsa di soia, frutti di bosco, barbabietole, liquerizia, aceto balsamico.
Tutti questi alimenti, indipendentemente dal loro valore nutritivo, hanno in comune un difetto: rilasciano pigmenti che si depositano sullo smalto dei denti e sono difficili da rimuovere.
Le abitudini voluttuarie si innestano sui due problemi precedenti con effetti negativi supplementari. Tra queste riconosciamo in particolare: il fumo in qualsiasi forma e l’utilizzo improprio di collutorio, perchè sono in grado di depositare macchie sui denti.
Mentre gli effetti negativi del fumo sono noti a tutti, pochi sanno che l’utilizzo troppo frequente di collutori (specialmente quelli a base di Clorexidina) ha l’effetto di colorare i denti in modo particolarmente sgradevole.
In tutti questi casi appena descritti il colore naturale dei denti deve essere ripristinato attraverso interventi che rimuovono le cause:
- corretta igiene orale domiciliare che preveda anche l’uso di filo interdentale e scovolino, oltre a spazzolino e dentifricio
- regolare igiene orale professionale ad opera di Igienista dentale qualificato, mediante ablazione del tartaro, polishing e airflow o prophy-jet.
- sospensione del fumo
- riduzione dell’assunzione di alimenti pigmentanti
- utilizzo moderato del collutorio
- sostituzione o sospensione (ove possibile) dei farmaci che alterano il colore dei denti.
Evidentemente inutile (ed anche dannoso) il ricorso allo sbancamento dentale prima che queste precauzioni siano state adottate. In questi casi lo sbiancamento dentale potrà essere un supporto (nei casi più indicati) per ottenere risultati che siano superiori al bianco naturale dei nostri denti.
Alterazione del colore dei denti da cause iatrogene
In alcuni casi il colore dei denti naturale è alterato dalla esecuzione di precedenti trattamenti odontoiatrici, in questo caso si dice che il problema è iatrogeno (Vd. Iatrogenesi).
Questo tipo di effetti antiestetici sono visibili soprattutto sui denti anteriori, che più apertamente sono esposti durante il sorriso. Ci sono tre casistiche molto frequenti:
- effetti negativi delle devitalizzazioni;
- effetti negativi delle otturazioni;
- effetti negativi delle protesi.
Gli effetti negativi delle devitalizzazioni sul colore dei denti erano molto più frequenti negli scorsi decenni. Nell’endodonzia attuale (endodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della devitalizzazione dei denti) gli strumenti, i materiali e le tecniche di trattamento rendono il fenomeno “dente nero” sempre meno frequente. Tuttavia sono ancora molti i pazienti che presentano un’alterazione del colore dei denti in conseguenza di una terapia canalare precedente. In questi casi può essere indicato lo sbiancamento isolato anche di un solo dente, che avviene con tecniche particolari che agiscono dall’interno del canale stesso.
Gli effetti negativi delle otturazioni sul colore dei denti è in gran parte dovuto al normale processo di invecchiamento dei materiali con cui vengono eseguite le otturazioni in composito. Dopo alcuni anni è frequente che nel punto di passaggio tra l’otturazione e il dente naturale si creino delle aree di infiltrazione scusa o nerastra che rendono il restauro antiestetico (soprattutto nei denti anteriori). In altri casi è proprio il materiale utilizzato per eseguire l’otturazione che è nero o scuro. Questo si verificava quando, in odontoiatria conservativa, le otturazioni venivano ancora eseguite in amalgama (oggi l’amalgama è stato abbandonato per la sua tossicità); oppure quando i materiali per otturazioni in composito non avevano le performance cromatiche che invece hanno ora. In tutti questi casi, invece di pensare allo sbiancamento dei denti, è necessario provvedere alla sostituzione delle otturazioni oppure ricorrere alle faccette estetiche.
Gli effetti negativi delle protesi sul colore dei denti sono determinati soprattutto da due cause. La prima è quella che deriva dalla difficoltà di realizzare una corona (o capsula) di colore perfettamente identico a quello dei denti vicini (quando i denti vicini sono quelli naturali). La seconda è conseguente all’eventuale ritiro della gengiva in corrispondenza di un dente protesizzato. Questo può lasciare scoperta una porzione di radice sottostante dal colore scuro, una specie di bordino nero. Ovviamente nei casi di anomalie di colore dei denti conseguenti a interventi di protesi fissa (singola o multipla) il trattamento deve partire dal ripristino estetico di questi ultimi e non può partire dallo sbiancamento dentale.
In conclusione
Abbiamo descritto molte cause diverse per cui il colore dei denti può essere alterato e risultare esteticamente sgradevole. Abbiamo inoltre indicato come ogni causa richiede un trattamento diverso che va dall’ortodonzia alla protesi, dalla conservativa all’endodonzia. Solo in casi isolati è utile anche lo sbiancamento dentale e questo solo nei casi in cui l’igiene orale del paziente sia perfetta.
Una visita presso il proprio dentista di fiducia sarà in grado di capire perchè il colore dei denti non è bianco come vorremmo e quali sono i trattamenti estetici più adeguati al nostro caso specifico. Il ricorso indiscriminato allo sbiancamento dentale dunque deve essere scoraggiato in assenza di una diagnosi odontoiatrica corretta: può risultare semplicemente inutile o francamente dannoso, dipende dai casi.
Se non hai un dentista di fiducia e hai uno dei problemi descritti in questo articolo puoi metterti in contatto con noi.
COLORE DEI DENTI | STUDIO VASSURA | DENTISTA A ZELO BUON PERSICO (Direttore Sanitario Dott. Gabriele Vassura, Albo di Lodi n. 63)